La persona biculturale

Qualche giorno fa mi hanno twittato questo articolo di François Grosjean, Accepter la personne biculturelle e leggendolo mi sono detta: eccomi finalmente!

François Grosjean è uno psico-linguista, lui stesso bilingue e biculturale. Ma cosa vuol dire essere una persona biculturale? Secondo lui, si definisce biculturale una persona che:

a) Partecipa, almeno in parte ma in modo regolare, alla vita di due culture.
b) Sa adattare, parzialmente o in maniera più estesa, il comportamento, le abitudini, il linguaggio (se è il caso) a un dato ambiente culturale.
c) Riunisce e riassume dei tratti di ognuna delle due culture.  Alcuni tratti (atteggiamenti, credenze, valori, comportamenti, ecc) provengono da una o dall’altra cultura (questa è la parte di combinazione) mentre altri non appartengono più a nessuna delle due culture ma ne sono una sintesi.

Vi riconoscete? Vale la pena leggere tutto l’articolo di Grosjean, ne riporto qui di seguito la conclusione:

La persona biculturale non è né la somma delle due culture in questione, né il ricettacolo delle due culture distinte, ma un’entità che riunisce e riassume gli aspetti e i tratti di queste due culture, facendolo in modo originale e personale. Ha dunque una sua propria competenza culturale, la sua esperienza e la sua ecologia. Soltanto quando questa realtà sarà compresa e accettata, si potrà finalmente riconoscere appieno la persona biculturale e lasciarle assumere la sua propria specificità.

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