Dominique Defert è uno dei due traduttori ad aver tradotto il nuovo romanzo di Dan Brown in francese. Al ritorno dall’ “Inferno” ci racconta il suo viaggio.
Per tradurre “Inferno”, il nuovo romanzo di Dan Brown uscito il 14 maggio negli Stati Uniti, Dominique Defert e Carole Delporte hanno trascorso quasi due mesi rinchiusi in un bunker in Italia, insieme a dei colleghi di cinque altri paesi (Brasile, Catalogna, Germania, Italia e Spagna).
Il racconto sembra veramente un viaggio nell’inferno dantesco: grave, drammatico e oscuro.
A Milano, il nostro luogo di lavoro è un bunker, una sala sotterranea di 200 metri quadrati, dove ho lavorato tutti i giorni, domeniche comprese, dal 15 febbraio al 5 aprile, per tradurre il romanzo. Gli orari: dalle 9.00 alle 21.00.
Raramente il nostro traduttore francese si lascia andare a una battuta, un sorriso, un po’ di ironia.
L’ambiente è simpatico. Ci facciamo degli scherzi. Una volta, un tedesco mi sveglia nel bel mezzo del mio sonnellino pomeridiano. Un’altra volta, mentre è lui a dormire, gli poso sul piede un cappello di carta con la scritta: «La Francia ti sorveglia».
Ma le parti più divertenti, secondo me, sono quelle in cui il traduttore francese esprime tutta la sua frustrazione non solo di rinchiuso, ma di rinchiuso in terra straniera. Come quando si lamenta perché l’unico computer collegato a internet è aperto sulla pagina di Google Italia e quindi perde tempo per andare sulla pagina di Google France. Oppure quando si arrabbia perché non ci sono tastiere AZERTY (la tastiera francese), ma solo QWERTY nei computer in comune.
Sarebbe interessante leggere lo stesso racconto fatto dai traduttori degli altri cinque paesi. Penso che il risultato sarebbe un compendio antropologico, sociologico e culturale. Sei nazionalità, rinchiuse in un bunker, tutte impegnate nello stesso lavoro.
Un lavoro solitario ma non questa volta, per quasi 2 mesi hanno dovuto convivere 12 ore al giorno…chissà cosa ne avrebbe pensato Dante.
P.S.
Per chi conosce il francese, l’articolo completo: http://tinyurl.com/bmjvvol
E per chi è curioso di vedere i luoghi e i volti dei protagonisti, il video girato nel “bunker” da Mondadori: http://tinyurl.com/cjtn4sc